PESCA: LIBERARE IL SETTORE DALLA ASFISSIANTI NORME UE CHE FAVORISCONO SOLO LE MARINERIE DEL NORD AFRICA
Sono convintamente al fianco delle marinerie pugliesi: politiche prive di qualunque aderenza alla realtà concreta hanno messo in crisi un settore vitale per la nostra economia nonché per la nostra salute senza alcun concreto beneficio per l’ecosistema.
A causa di regolamenti e direttive UE, spesso adottati con il concorso dei governi nazionali, i pescatori italiani sono ingabbiati in una pletora di norme sempre più restrittive, asfissianti ed antieconomiche, nonché da una montagna di obblighi amministrativi e burocratici che rendono impossibile lavorare. Il tutto mentre i pescatori non europei, specialmente quelli delle marinerie emergenti e sempre più commercialmente aggressive del Nord Africa, hanno mano libera. E difatti, a fronte della messa in ginocchio di un intero settore, l’ecosistema del Mar Mediterraneo non migliora affatto. Nel frattempo, i cittadini italiani continuano a comprare i prodotti ittici che, però, pur frequentemente spacciati come cattura italiana, sempre di più provengono da flotte e mercati esteri, con conseguente ulteriore aggravio della bilancia dei pagamenti nel settore e rischi su salute e tracciabilità.
E evidente allora che, se non l’amore per una nobile e antica arte, deve essere l’amore per la nostra occupazione e la nostra salute a spingere per un deciso cambio di rotta.