XYLELLA: LEGGE COMUNISTA FINALMENTE IMPUGNATA, GIUNTA RINUNCI A DIFENDERE LA LEGGE E SI OCCUPI DELL’EMERGENZA
Lo avevamo detto e l’impugnativa della norma innanzi alla Corte Costituzionale da parte del Governo lo conferma: quello varato dalla sinistra regionale è un provvedimento incostituzionale, una compressione senza precedenti della proprietà privata e della libertà di iniziativa economica dei pugliesi.
Quella legge impedisce alle vittime della colpevole inerzia della sinistra e della sua mancata lotta alla Xylella, ovvero ai pugliesi che hanno subito l’infezione e l’eradicazione dei propri arbusti, di ottenere per anni alcuna modifica della destinazione d’uso dei loro terreni. Una roba non solo dal retrogusto, ma dal sapore pienamente comunista ovvero liberticida.
Da 930 giorni, cioè da quando è nota l’epidemia di Xylella, la sinistra, con la sua inazione e il suo tratto demagogico, favorisce la diffusione del contagio ormai fuori controllo e giunto alle porte del barese e del tarantino.
Per questo la Regione rinunci adesso a difendere in giudizio una legge indifendibile e si occupi del vero problema della Puglia, del suo ambiente e del suo settore agricolo e vivaistico: il flagello della Xylella.
Purtroppo, ad oggi, non registriamo alcun sforzo concreto in questa direzione.